Il Governo italiano ha introdotto un contributo in conto capitale, gestito da Invitalia e concesso e distribuito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a favore di imprese e professionisti, per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica.
Il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 87,5 milioni di euro.
Requisiti per le imprese:
Le imprese che possono beneficiare del contributo devono:
- avere sede in Italia;
- essere iscritte nel Registro delle imprese;
- non essere in una situazione finanziaria difficile;
- essere iscritte presso l’INPS o l’INAIL e avere una situazione contributiva regolare;
- essere in regola con gli adempimenti fiscali;
- non essere coinvolte in procedure di insolvenza;
- non aver ricevuto un totale di aiuti “de minimis” che, insieme alle agevolazioni date in base a questo decreto, superi i limiti stabiliti dalle regole “de minimis”;
- non aver ricevuto o richiesto altri contributi pubblici per le spese coperte da questo contributo;
- non essere soggette a sanzioni interdittive;
- non aver ricevuto e poi rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti su cui pende un ordine di recupero;
- essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni.
Requisiti per i professionisti:
I professionisti che possono beneficiare del contributo devono:
- dimostrare un volume d’affari, come indicato nell’ultima dichiarazione IVA inviata all’Agenzia delle Entrate, che non sia inferiore al costo dell’infrastruttura di ricarica per cui è richiesto il contributo;
- non essere tra coloro che hanno ricevuto e poi non restituito o depositato in un conto bloccato aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- essere in regola con la restituzione delle somme dovute in seguito a decisioni di revoca di agevolazioni;
- essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali;
- essere in regola con gli obblighi fiscali;
- non aver ricevuto né richiesto altri contributi pubblici per le spese coperte da questo contributo.
Spese ammissibili:
Sono ammissibili al contributo le spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera di infrastrutture di ricarica, come:
- le necessarie opere edili;
- i costi dei sistemi di monitoraggio;
- le spese per progettazione, supervisione, sicurezza e collaudi;
- i costi per la connessione alla rete elettrica, tramite attivazione di un nuovo POD (point of delivery).
Limiti massimali di spesa:
Per tutte le spese rientranti nel bonus sono stabiliti i seguenti massimali di costo:
- Per le infrastrutture di ricarica in corrente alternata con potenza da 7,4 kW a 22 kW inclusi:
- Wallbox con un solo punto di ricarica: massimo di euro 2.500 per dispositivo.
- Colonnine con due punti di ricarica: massimo di euro 8.000 per singola colonnina.
- Per le infrastrutture di ricarica in corrente continua:
- Fino a 50 kW: euro 1.000 per ogni kW.
- Oltre 50 kW: massimo di euro 50.000 per singola colonnina.
- Oltre 100 kW: massimo di euro 75.000 per singola colonnina.
- Per collegare l’infrastruttura di ricarica alla rete elettrica, i costi non possono superare il 10% del totale ammissibile per l’acquisto e l’installazione di tali infrastrutture.
- Per le spese di progettazione, supervisione dei lavori, sicurezza e per i test di verifica, non si può superare il 10% del totale ammissibile per l’acquisto e l’installazione delle infrastrutture di ricarica.
Presentazione della domanda:
Le domande possono essere presentate sul sito di Invitalia a partire dal 10 novembre 2023, fino al 30 novembre 2023.
Conclusione:
Il contributo in conto capitale per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici è un incentivo importante per promuovere la diffusione di questa tecnologia e favorire la transizione energetica.
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